scopri se vivi in un’area a rischio frane o alluvioni in Italia”



In Italia 1 milione e 300mila abitanti vivono in aree a rischio idrogeologico o di frane. Non solo, nel territorio nazionale ci sono oltre 2 milioni e 115mila edifici i che insieme alle 727mila imprese si trovano nelle aree più esposte al rischio idrogeologico. Di quest’ultime, oltre 84mila ricadono nelle aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con oltre 22 mila addetti esposti a rischio. Inoltre più di 640mila imprese sorgono in aree a pericolosità per alluvioni nello scenario medio.

La Piattaforma racconta

A delineare questo scenario sono i dati che emergono dalla consultazione di Idrogeo, la Piattaforma nazionale sul dissesto idrogeologico realizzata dall’Ispra con lo scopo di «fornire dati e servizi sempre più vicini a cittadini aziende e operatori finanziari».

Oggi, come sottolineano dall’Istituto, la piattaforma «si aggiorna, e inserisce nuove funzioni nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca Geosciences Ir coordinata dall’Istituto e finanziata dal Pnrr Mur».

Una mappa precisa i dati e le nuove funzioni, tra cui quella che permette di indicare in maniera precisa un punto nella mappa e quindi verificare l’eventuale grado di esposizione al rischio, «sono fondamentali per aumentare la consapevolezza del cittadino e assumono un ruolo sempre più rilevante anche in materia di finanza sostenibile e per la valutazione e gestione dei rischi finanziari legati all’impatto economico, dovuto ai sempre più frequenti eventi estremi per effetto dei cambiamenti climatici».

L’importanza della consultazione

Le informazioni che si ricavano dalla consultazione della piattaforma assumono un valore molto importante per il mondo delle assicurazioni, «soprattutto dopo l’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese contro i rischi derivanti da eventi catastrofali». Non meno importanti nel caso di privati che devono accingersi a fare un acquisto o a costruirsi la casa. Il tutto grazie al fatto che la piattaforma fornisce «informazioni armonizzate di primo livello sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale, restituendo per un luogo di interesse un report con le classi di pericolosità».



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