La concorrenza tra Lega e Fi si sposta in Sardegna: Partito sardo d’Azione passa con gli Azzurri



Per qualcuno è “scacco” di Forza Italia alla Lega. Per qualche altro una “libera scelta dei consiglieri regionali”. Certo è che, nell’assemblea legislativa regionale della Sardegna, Forza Italia raddoppia e azzera il Partito Sardo d’Azione “strappando” tre consiglieri e rendendo ancora più debole l’alleanza tra il Partito sardo e la Lega rappresentata solo da un eletto.

La diaspora

Da ieri la formazione politica che nella scorsa legislatura ha espresso il nome del governatore Christian Solinas, in alleanza organica con la Lega, non ha più rappresentanti in Consiglio regionale. Il partito, fondato da Emilio Lussu nel 1921 sparisce dalla massima assemblea legislativa sarda, dopo essere già scomparso a giugno scorso dai Consigli comunali delle principali città della Sardegna. I tre eletti, Gianni Chessa, Piero Maieli e Alfonso Marras, hanno lasciato la bandiera del sardismo per aderire a Forza Italia.

Ufficializzazione a Roma

L’ufficializzazione del passaggio è avvenuta a Roma, con tanto di conferenza stampa presieduta dal segretario di Forza Italia Antonio Tajani. Dal leader azzurro subito il tentativo di spegnere le polemiche sorte attorno al gesto visto come una sorta di colpo basso contro la Lega. «Nessun dispetto alla Lega», ha precisato il segretario degli azzurri sottolineando che «sono i consiglieri che hanno aderito a Forza Italia. Sono eletti e possono spiegare loro la loro scelta». Quanto a eventuali critiche e contestazioni. «Non voglio mai fare polemica con nessuno. Io sto costruendo, con la classe dirigente di Forza Italia, un progetto politico per rafforzare il centrodestra e allargare i confini del centrodestra».

Occupare spazio tra Meloni e Schlein

Con il passaggio dei tre consiglieri regionali Forza Italia diventa il secondo partito d’opposizione forte di sei componenti. A precedere gli azzurri al Consiglio regionale della Sardegna c’è solo il gruppo di Fratelli d’Italia con sette eletti. «Non è una scelta casuale ma frutto di ragionamento politico – ha detto Tajani -. Hanno deciso di aderire alla grande dimora, rassicurante per i cittadini, dei moderati che come dico sempre occuperà lo spazio politico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein». Proprio questo cambiamento modifica anche i rapporti di forza nell’ambito regionale anche con la Lega che conta solo un rappresentante. Non solo, ma apre anche un nuovo percorso con un orizzonte più ampio. L’adesione dei consiglieri regionali è, come ribadiscono alcuni esponenti azzurri, il primo passo verso un cambiamento che parte dal Consiglio regionale della Sardegna e andrà a interessare sia i Comuni si altre regioni con altre formazioni.

La fine di un ciclo

Si tratta, comunque, della fine di un ciclo iniziato nel 2018 con l’elezione di Christian Solinas prima al Senato grazie all’alleanza Lega Psd’Az e poi nel 2019 alla guida della Regione. Proprio l’accordo con la Lega di Salvini aveva assicurato il trionfo dei sardisti nel 2019, quando in due avevano superato il 25% dei consensi. L’alleanza, che ha visto Solinas regolarmente a Pontida in prima linea a sostenere Salvini, nonostante le critiche e le progressive prese di distanza da parte di alcuni iscritti, è durata fino alla mancata ricandidatura del governatore alle Regionali di febbraio. Poi la vittoria del centrosinistra e il crollo del centrodestra. Ora gli ultimi passaggi. E all’orizzonte il nuovo corso di Forza Italia.



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