Eur spa, al via la ristruttrazione del Palazzo dei Congressi a Roma


Il Palazzo dei Congressi a Roma cambia pelle. Con un investimento di 8 milioni di euro, Eur spa (al 90% del minisero dell’Economia e al 10% del Comune di Roma) ha presentato il 22 aprile il progetto di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione edificio progettato dall’architetto Adalberto Libera alla fine degli anni Trenta per l’Esposizione Universale di Roma del ‘42 (mai effettuata, causa guerra), che oggi costituisce insieme a La Nuvola (sempre di Eur spa) il più importante polo congressuale di Roma. L’intervento dovrebbe completarsi in due anni, senza la chiusura al pubblico del Palazzo dei Congressi. Alla presentazione c’erano il presidente Eur spa Enrico Gasbarra e l’amministratore delegato di Eur spa Angela Maria Cossellu, insieme agli architetti Junko Kirimoto e Massimo Alvisi fondatori dello Studio Alvisi Kirimoto.

Da sinistra, il presidente Eur spa Enrico Gasbarra, l’amministratrice delegata di Eur spa Angela Maria Cossellu, agli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto fondatori dello Studio Alvisi Kirimoto

Lo studio Alvisi Kirimoto

Il progetto, firmato dallo Studio di architettura Alvisi Kirimoto, ora al vaglio della Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è il primo intervento di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione che investe l’intero complesso nella sua totalità dall’apertura nel 1953, e mira non soltanto a ristrutturare l’edificio integralmente per garantirne innanzitutto la salvaguardia, ma anche una maggiore funzionalità premettendo di ospitare più eventi in contemporanea (in teoria anche quattro contemporaneamente, mentre adesso è possibile solo un evento)

Restauro e adeguamento

L’intervento architettonico è articolato in due macro azioni: interventi di recupero e di restauro degli elementi architettonici esistenti e interventi di adeguamento funzionale attraverso l’inserimento di nuovi elementi in grado di modificare i flussi e l’ampliamento delle dotazioni tecniche. Tra gli interventi relativi alla gestione dei flussi dei visitatori al piano terra, l’atrio centrale verrà trasformato in un vestibolo dinamico in grado di dividere a metà il Palazzo e garantire una distribuzione verticale adattabile alle diverse necessità di configurazione degli spazi.

Isolamento acustico

A supporto della gestione dei percorsi, dispositivi quali pareti mobili opache e pareti vetrate garantiranno il corretto orientamento dei visitatori verso i diversi eventi ed assicureranno, inoltre, un ottimo isolamento acustico. Per entrambe le tipologie di partizioni il loro posizionamento seguirà la logica compositiva dell’edificio e per la maggior parte, i nuovi elementi, si attesteranno sulle originali posizioni delle porte vetrate pensate dall’architetto Libera.

La sala dei Ricevimenti

Percorsi di carico e scarico

Oltre alla gestione dei flussi dei visitatori, sono state pensate delle integrazioni anche per quanto riguarda la flessibilità dei percorsi di carico e scarico, rendendo possibile, in occasione di eventi distinti, gestire il carico e lo scarico in maniera totalmente autonoma e indipendente. Le scale esistenti all’interno delle chiostrine, invece, assolveranno il ruolo di connettori in grado di gestire i flussi verticali, di distribuire gli utenti tra piano seminterrato e piano primo e garantiranno l’accesso alla terrazza e al Teatro pensile in maniera autonoma.



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