Cgil e Uil in piazza: il Governo dia risposte su sicurezza sul lavoro, sanità e salari



Cgil e Uil sono scese di nuovo in piazza: attaccano il governo e chiedono di cambiare registro e dare risposte su lavoro e sicurezza, sanità pubblica, fisco e i salari.

Landini: il governo ascolti il mondo del lavoro

A dieci giorni dall’ultimo sciopero insieme, i due sindacati tornano a manifestare, a Roma, per dire “Adesso basta”. Basta con le morti sul lavoro, con la precarietà e con i condoni. I segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri lo fanno dal corteo che attraversa le vie della capitale e dal palco: almeno 50mila, secondo le loro stime, in piazza. E assicurano di essere pronti ad andare avanti, per ottenere risultati. «Dalla piazza arriva il messaggio del Paese reale, visto che stanno raccontando delle balle, irreggimentando e cercando di controllare tutto: si ascolti il mondo del lavoro, che tiene in piedi il Paese e non ce la fa più», dice Landini. Che poi accusa «il governo e la destra che vogliono costruire un regime», «vogliono comandare più che governare». E sullo stop al monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile: «Consentitemi un gioco di parole – afferma ancora -, è stato oscurato».

Obiettivo «zero morti» sul lavoro

Parla di «un Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare a fine mese e a fruire dei servizi sanitari» anche Bombardieri. Difficoltà che i due leader sindacali rappresentano portando una serie di numeri: 6 milioni di poveri, 5 milioni di lavoratori con il contratto scaduto, 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano alle cure. E poi su un altro numero puntano ancor di più: arrivare a “zero morti” sul lavoro. Fermando una strage quotidiana, che richiede misure più incisive, compresa l’introduzione del reato dell’omicidio sul lavoro. Sul fronte delle tasse, chiedono un fisco “giusto” perché, ripetono, a pagare sono sempre gli stessi: i lavoratori dipendenti e i pensionati. «Fate pagare chi non le ha mai pagate. Certo è complicato se continuate a fare condoni», ripete Bombardieri.

«Autonomia differenziata follia pura»

Non manca l’affondo contro l’autonomia differenziata «una follia pura», sostiene Landini, rimarcando la volontà di mettere in campo una battaglia «con ogni strumento» democratico a disposizione. Dopo aver già dato il via ai quattro referendum sul lavoro. «Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci», assicura. Altro tema quello dell’aborto: Landini e Bombardieri parlano di “pericolosissima regressione”, di «attacco del governo alle donne» e preannunciano per martedì 23 aprile un presidio davanti al Senato, in occasione dell’esame del decreto Pnrr a Palazzo Madama, per contrastare anche la norma sulla presenza delle associazioni pro life nei consultori e difendere la legge 194.

Landini: “L’assenza di Cisl? L’importante è unire i lavoratori e fare proposte concrete”

Le distanze con la Cisl

In piazza anche questa volta non c’è la Cisl. «Ci sono diverse sensibilità» e ci sono stati «altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visioni diverse, supereremo anche questo. Il pluralismo è una ricchezza”, smorza Bombardieri, ricordando che il Primo maggio Cgil Cisl e Uil saranno insieme per «una grande manifestazione» quest’anno a Monfalcone (Gorizia), sotto lo slogan “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”.



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