Elettricità, in Europa è sorpasso del solare sul carbone



Il solare supera per la prima volta il carbone fossile nella produzione di elettricità in Europa. Una svolta storica raggiunta dall’Ue nel 2022, quando oltre ai piani rivoluzionari del Green Deal varati a inizio 2020, si è aggiunta anche l’invasione russa in Ucraina, con il ripensamento radicale sull’indipendenza strategica ed energetica europea. Ad agosto, va ricordato, erano scattate le sanzioni sull’importazione di carbone russo nell’Unione. La certificazione del sorpasso è arrivata ora da Eurostat: il solare ha fornito nel 2022 una quota pari a 210.249 Gwh nella produzione totale di elettricità europea, mentre il carbone fossile ha prodotto 205.693 GWh. Nell’Ue solo Polonia e Repubblica Ceca producono ancora carbone fossile, con la prima ad usarlo come fonte principale per la produzione di elettricità.

Tasso di dipendenza dalle importazioni

Il carbone marrone o lignite, dal contenuto energetico inferiore, è usato invece nella produzione di elettricità in nove paesi Ue ed è stato la fonte di 241.572 GWh. Nel 2022 il tasso di dipendenza dalle importazioni di carbone fossile ha raggiunto il suo punto più alto, 74,4%, con un aumento di 15 punti percentuali rispetto al 2021 in larga parte per un accumulo di scorte: 9 milioni di tonnellate, con il primo accumulo dopo tre anni e ai livelli più alti dal 2008. Nonostante il picco, il tasso di dipendenza dalle importazioni di carbone fossile rimane al di sotto di quelli di petrolio e gas naturale (entrambi superiori al 97%).h

Russia principale fornitore

La Russia è rimasta il principale fornitore di carbone fossile all’Ue con il 24%, davanti agli Stati Uniti (18%) e Australia (17%). Con il divieto Ue alle importazioni di carbone fossile dalla Russia, entrato in vigore nell’agosto 2022, le importazioni dal Paese sono poi scese a 27 milioni di tonnellate nel 2022, per un calo del 45% rispetto al 2021. Per il 2023 i dati mensili preliminari suggeriscono che la produzione e il consumo di carbone in Ue siano diminuiti ai livelli più bassi mai registrati, raggiungendo rispettivamente 274 milioni di tonnellate (-22% rispetto all’anno precedente) e 351 milioni di tonnellate (-23%).

Germania e Polonia consumano di più

Con una diminuzione di oltre 100 milioni di tonnellate nel consumo di carbone, sembra essere una delle maggiori diminuzioni annuali storiche osservate per il combustibile nell’Ue. Nel 2023, Germania (37%) e Polonia (27%) sono stati i principali consumatori di carbone nell’Ue, occupandone quasi due terzi.



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simbolo, nome e secondo mandato non negoziabili



“Il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, i “tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale”. Lo scrive sul proprio blog Beppe Grillo, definendosi “garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica” del M5s, e chiedendo a “attivisti, portavoce e sostenitori” di “riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento – aggiunge – è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”.

Nel mirino di Grillo l’assemblea costituente lanciata da Conte

Un post dai toni forti che suona come un aut aut a Giuseppe Conte. L’ex premier ha infatti lanciato, subito dopo i deludenti risultati delle elezioni Europee, l’iniziativa di un’assemblea costituente per rimettere in discussione alleanze, nome, simbolo e la regola del secondo mandato. L’assemblea dovrebbe tenersi tra fine settembre e inizio ottobre. Ma la linea di Conte è subito apparsa invisa al fondatore del Movimento.

Il post dal titolo “Il nostro DNA”

“Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica MoVimento 5 Stelle”: si firma così Beppe Grillo nel post dal titolo “Il nostro DNA”, sul proprio blog, rivolto a “attivisti, portavoce e sostenitori”. “Ci troviamo a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio – scrive nel lungo messaggio -. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto (Casaleggio, ndr), lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente”. Grillo ricorda che “nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale – aggiunge – ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato. Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”.

La regola del secondo mandato

“La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. È la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali”. Lo scrive Beppe Grillo, nel post indirizzato a “attivisti, portavoce e sostenitori” del M5s, in cui sostiene che “la politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione”. “Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo – aggiunge Grillo -. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. È un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno”.

Lo stop al cambiamento del simbolo

“Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato” sostiene ancora Beppe Grillo nel post. “Il nostro nome”, sottolinea firmandosi “garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle”, “non è solo una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità”. Per Grillo, “cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo – conclude – significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.



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Antimafia, nuova piattaforma per Milano-Cortina e ricostruzione post-sisma



Diventa più semplice, per le imprese interessate ai lavori per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e per la ricostruzione post-sisma in Abruzzo, Centro Italia, Ischia, Campobasso e Catania, iscriversi all’anagrafe antimafia degli esecutori gestita dalla Struttura per la prevenzione antimafia del Viminale diretta dal prefetto Paolo Canaparo. È infatti attiva la nuova piattaforma informatica per l’iscrizione online – anagrafeesecutori.interno.gov.it – che facilita le procedure, supportando gli operatori con un apposito manuale e una sezione dedicata alle Faq, e garantisce la sicurezza grazie all’accesso tramite Spid o Carta d’identità elettronica.

L’iscrizione è requisito soggettivo dalla gara all’esecuzione

La registrazione all’anagrafe è un requisito soggettivo che bisogna possedere non solo al momento della partecipazione alla gara, pena l’inammissibilità e la conseguente esclusione, ma anche per tutta la procedura di aggiudicazione e per l’intera fase di esecuzione del contratto, senza soluzione di continuità. Spetta al committente verificare la permanenza nell’anagrafe.

Verifiche su appalti e subappalti di qualsiasi valore

La Struttura di prevenzione – appena rafforzata con l’approvazione, da parte del Cipess, delle linee d’azione sui Giochi invernali (in gioco 111 interventi da 3,6 miliardi), che prevedono accessi ispettivi nei cantieri e controllo dei flussi finanziari (si veda Il Sole 24 Ore del 29 luglio) – procederà alle verifiche per appalti e subappalti di qualsiasi importo o valore, nella forma dell’informazione antimafia. Uno strumento con cui si accerta l’assenza di una delle cause di decadenza, sospensione o divieto previste dall’articolo 67 del Dlgs 159/2011 e l’insussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa che puntano a condizionare scelte e indirizzi dell’impresa.

Liberatoria in tempi rapidi dopo i primi accertamenti Dia

Se non si accende nessuna spia, l’operatore viene iscritto; in caso contrario diventa destinatario di un’informazione interdittiva e, in attesa della conclusione della procedura di iscrizione, nessun affidamento all’impresa sarà possibile. Per assicurare velocità, è previsto il rilascio di una liberatoria speditiva in tempi ridotti sulla scorta degli esiti dei primi accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia: entro dieci giorni dalla richiesta informativa della struttura per Milano-Cortina ed entro 15 giorni per la partecipazione agli interventi di ricostruzione. L’iscrizione dura 12 mesi, ma entro un mese dalla scadenza, l’impresa può comunicare, sempre online, l’interesse a permanere.

Oltre 17mila operatori iscritti sinora

A oggi, gli operatori iscritti all’anagrafe esecutori sono 17.372, cresciuti del 16% rispetto al 2022, con un balzo significativo compiuto proprio quest’anno. Per ben il 30,8% sono concentrati nelle Marche, seguite da Abruzzo (16,14%), Lazio (12,93%), Umbria (12,93%), Campania (9,85%) e Sicilia (3,93%). Sotto il 3% Puglia, Lombardia ed Emilia-Romagna, sotto il 2% il Veneto e tutte le altre regioni.



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Manovra, commissario Ue, «ius scholae» e Rai: maggioranza in fibrillazione




Giorgia Meloni ha incontrato Matteo Salvini in masseria a Ceglie Messapica e poi i due hanno chiamato telefonicamente, il leader di Forza Italia Antonio Tajani, in queste ore a Fiuggi per qualche ora di relax. Colloqui informali, utili per fare un primo punto della situazione in vista della ripresa e per concordare il vertice a Roma per il 30 agosto. Da quel momento si entrerà nel merito di diverse questioni aperte, tra queste le nomine Ue, ma anche il nodo delle nomine Rai e il delicato dossier, già aperto in sede ministeriale, della manovra. Il tenore conviviale nella masseria non esclude comunque tensioni nella maggioranza.

Il rilancio di Fi sullo ius scholae

Salvini è preoccupato dall’animo “progressista” riscoperto da Forza Italia, che ha rilanciato negli ultimi giorni la battaglia sullo ius scholae (i minori stranieri – nati o arrivati in Italia da piccoli – diventerebbero cittadini italiani dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo o, in alternativa, due cicli scolastici), non previsto dal previsto dal programma di governo e che vede la netta contrarietà del Carroccio, incassando invece la sponda di Azione, Italia viva, 5 Stelle e Pd. Mentre FdI glissa sulla proposta azzurra, rimarcando così lo scarso interesse per la battaglia sostenuta da FI.

La partita delle nomine Rai

Sullo sfondo resta poi la partita delle nomine Rai, con il muro contro muro su Simona Agnes alla presidenza voluta da Tajani e Meloni, ma osteggiata da Salvini che vorrebbe un leghista nuovo direttore generale al posto del meloniano Giampaolo Rossi. Intanto la premier anche in questi giorni di relax vacanziero a Ceglie Messapica tesse la trama per sciogliere il nodo della scelta del commissario europeo. Saldo in pista è Raffaele Fitto. E di subordinate, in una fase delicata di trattativa, non ci possono essere. Anche se, tra gli altri, circolano anche il nome di Elisabetta Belloni, diplomatica di rango e ora direttrice del dipartimento informazione per la sicurezza del governo, così come quello di Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica con Mario Draghi e attuale ad di Leonardo.

Fitto sempre in pole come commissario Ue

Al di là dei rapporti diretti della premier con Ursula Von der Leyen, ritenuti decisivi per qualsiasi soluzione, in ambienti di maggioranza si ragiona sul fatto che avrà un peso nelle scelte finali per la squadra dei commissari il ruolo dell’Italia come paese fondatore dell’Ue. L’Italia punta in alto con Fitto e con l’obiettivo di deleghe forti come quelle che coinvolgono la gestione del Pnrr o l’agricoltura. In questo quadro potrebbero essere stati fatti in masseria alcuni ragionamenti sui possibili futuri assetti di governo nel caso in cui Fitto dovesse traslocare a Bruxelles. E su un punto sembra chiara, da tempo, la posizione della premier, si racconta in ambienti di maggioranza: non sarebbero previsti rimpasti o rimpastini, quindi più probabile un interim che sarà assunto dal presidente del Consiglio.

Verso la manovra

C’è poi il capitolo manovra. L’importo definitivo sarà deciso a ridosso della predisposizione, ma fin d’ora si può ipotizzare che si tratterà di una legge di Bilancio non inferiore ai 24-25 miliardi. E come ogni anno sarà caccia alle risorse.



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Mattarella: «A Sant’Anna di Stazzema le radici della Repubblica»




Sant’Anna di Stazzema è «un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza. Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione. Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici». Lo dice il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a 80 anni dalla strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema.

A Sant’Anna di Stazzema «la Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie. Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio», ha continuato il presidente della Repubblica.



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Custodia cautelare, il governo stringe sulla riforma



Maggioranza e governo si ricompattano sulla riforma della custodia cautelare in carcere. Dopo qualche “strappo” registrato sulla questione carceri e sull’efficacia del decreto messo in campo dall’Esecutivo, da Largo Arenula si fa sapere che il prossimo provvedimento della giustizia riguarderà la modifica della disciplina per il carcere preventivo. Lo aveva detto il Guardasigilli, Carlo Nordio, durante il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi mentre il Parlamento votava il decreto sull’ emergenza carceraria. E lo conferma ora anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che, in un’intervista a Il Corriere della Sera, parla di “un’ipotesi” allo studio, di “una sensibilità innescata dalla vicenda Toti”, pur assicurando però che, al momento, di testi scritti “non ce ne sono”. “Valuteremo bene, con prudenza, senza particolare urgenza”, dichiara. Anche se nel centrodestra si assicura che i vari uffici legislativi siano “già al lavoro”.

I provvedimenti in Parlamento

Perché, oltre al fatto che una riforma ci sarà, l’altra cosa certa è che sarà un progetto di legge del governo e non di iniziativa parlamentare. In realtà, tra Camera e Senato, di provvedimenti sul tema ce ne sono circa una decina. Uno appena presentato da Tommaso Calderone (FI) alla Camera; 2 da Davide Bellomo (Lega); uno da Pietro Pittalis (FI); uno di Roberto Scarpinato (M5S) al Senato; uno di Roberto Magi (+Eu); uno da Edmondo Cirielli (FDI) a inizio legislatura; ben 3 da Enrico Costa (Azione). In quasi tutti, si spiega che tra i motivi per cui si rende “necessario intervenire”, c’è il “sovraffollamento”, visto che “oltre il 20% dei detenuti è in regime di carcerazione preventiva” anche per colpa di “abusi” nell’applicazione della norma. «E’ da tempo che noi di FI diciamo che si deve intervenire – spiega Calderone – perché il concetto di rischio di reiterazione del reato, uno di quelli per il quale si dispone la custodia cautelare, è troppo vago. La norma va intesa in modo molto più stringente». E non sarebbe stato il caso di Giovanni Toti ad accelerare la riforma, spiega perché “in Italia ci sono migliaia di Toti in questo momento”.

La posizione della Lega

La posizione è molto simile anche a quella della Lega che, sulla necessità di rivedere l’articolo 274 del codice di procedura penale, cioè quello sulle misure cautelari – come ricordato anche dalla responsabile Giustizia del partito e presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno – aveva presentato un referendum nel 2022 che aveva visto Nordio presidente del Comitato promotore. Dal ministero, comunque, si spiega, arriverà, non solo un progetto di legge per riformare la norma, ma anche un piano per contrastare l’elevato numero di suicidi tra i detenuti e gli agenti. A fornire un po’ di dati sul fatto che i “magistrati che sbagliano” non “pagano quasi mai” è sempre Costa che riporta i dati del ministero secondo i quali “le sanzioni disciplinari” vengono comminate ai giudici per “abusi della custodia cautelare” nello “0,2% degli errori. Cioè quasi mai”.



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The Tricolore bids farewell to France in the hands of Fiamingo and Paltrinieri: Paris 2024 passes the baton to Los Angeles 2028



The curtain comes down on the Paris 2024 Olympics. At the Closing Ceremony on the Stade de France track, the Tricolore waved farewell to the French Olympics, in the hands of fencer Rossella Fiamingo, gold medallist in the team épée event alongside her teammates Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, and Mara Navarria, and Gregorio Paltrinieri, her partner in life, who won silver and bronze in the 1500m and 800m freestyle respectively and became the first Italian swimmer to secure five Olympic medals (one gold, two silvers, and two bronzes).

Italia Team leaves France with a haul of 40 medals (12 golds, 13 silvers, and 15 bronzes), the same number as the record set in Tokyo three years ago but with two more golds (12 to 10) and three more silvers (13 to 10). The ninth-place finish in the medal table confirms our country’s place among the world’s sporting elite (seventh overall in terms of podiums, third in Europe behind Great Britain and host nation France). Since the last four days of Rio 2016, Italy has never been off the Olympic podium. This streak continued in Tokyo and Paris, reaching 36 consecutive days and remains open as we look ahead to the next major target: Los Angeles 2028.

The largest Italian delegation ever (403 athletes, made up of 208 men and 195 women) has underscored the country’s multi-disciplinary depth and competitiveness, with the number of athletes in finals rising from 67 to 79. Italy’s Olympic adventure concluded with 20 fourth-place finishes and 27 fifth-place finishes, further reflecting the country’s credibility across all Olympic sporting disciplines.

Never before have women outperformed men like in this Paris edition (7 golds out of 12, with 26 women versus 5 men). It was an Olympic Games of firsts: from the historic gold in women’s volleyball (the first success for an Italian team in 20 years) to the tennis doubles gold won by Sara Errani and Jasmine Paolini, the Madison cycling gold by Chiara Consonni and Vittoria Guazzini, and the gold in artistic gymnastics beam by Alice D’Amato, with Manila Esposito also winning bronze. Among other milestones were the first-ever golds in the women’s team épée and the 100m backstroke with Thomas Ceccon. For the first time, medals were also won in the 10,000m athletics and the individual all-around in rhythmic gymnastics. After 100 years (and De Morpurgo’s bronze in Paris 1924), Italia Team won a medal in the men’s singles tennis thanks to Lorenzo Musetti’s bronze; after 96 years (silver in Amsterdam 1928), a medal was won in the team all-around in women’s artistic gymnastics; after 64 years, a medal was secured in the men’s C2 500m sprint canoeing with Gabriele Casadei and Carlo Tacchini; after 40 years, a medal was won in the men’s long jump with Mattia Furlani’s bronze; after 36 years, a medal was achieved in modern pentathlon with Giorgio Malan’s bronze; after 24 years, a medal was won in the men’s Madison cycling (silver Consonni-Viviani); and finally, after 12 years, Italia Team won medals in the men’s K1 slalom canoeing with Giovanni De Gennaro and in the men’s triple jump with Andy Diaz.

The next appointment is in four years, with the Olympics moving into the Californian sun. The French Olympic torch is extinguished, but the flame remains more alive than ever as it heads towards another great goal: Los Angeles 2028.



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Historic gold for Italian women: Italia Team bids farewell to Paris with 40 medals, equalling the Tokyo 2020 record



Ekaterina Antropova, Caterina Bosetti, Carlotta Cambi, Anna Danesi, Monica De Gennaro, Paola Egonu, Sarah Fahr, Gaia Giovannini, Marina Lubian, Loveth Omoruyi, Alessia Orro, Miriam Sylla, and Ilaria Spirito. These are the women (photo Simone Ferraro/CONI) of the Italian volleyball team who added the finishing touch to Italia Team’s performance at the Paris 2024 Olympic Games.

In the first pavilion of the South Paris Arena, the team, under the guidance of head coach Julio Velasco, dominated the final against the United States in three sets (25-18, 25-20, 25-17), finishing the tournament unbeaten and securing a historic gold. This is the twelfth gold medal for Italy in this edition of the Games and the first-ever gold for Italian volleyball, following three silvers and three bronzes won by the men’s team.

This result, achieved on the final day of competition in Paris, meant that Italy finished with a total of 40 medals (12 golds, 13 silvers, and 15 bronzes), equalling the all-time record set three years ago in Tokyo.



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Totti vende la sua società immobiliare agli israeliani



Il soccorso alla società immobiliare di Totti, col bilancio in rosso, arriva agli israeliani. All’inizio dell’estate l’ex calciatore della Roma avrebbe venduto l’intero capitale della società Dieci, secondo alcuni siti, a una società costituita in Israele che fa parte di un gruppo immobiliare di Tel Aviv specializzato in progetti di ristrutturazione di hotel.

L’operazione

La Dieci Immobiliare, gestita dal fratello di Francesco Totti, è stata venduta, sempre secondo quanto si apprende, per 5 milioni: i due contratti di leasing che la società aveva con Mps sono ora passati nelle mani degli israeliani: il primo immobile si trova in via Rasella, il secondo è il residence a Tor Tre Teste, affittato al Comune per ospitare novanta famiglie indigenti da anni in attesa di un alloggio popolare.

Le prossime mosse

Le 90 famiglie ospitate ora temono di essere sgomberate visto che la nuova proprietà tra i suoi progetti ha la costruzione di centri commerciali, residenziali e alberghieri fra cui 12 hotel di cui almeno cinque con oltre 600 camere.



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Giorgio Malan climbs to bronze in Versailles: Italia Team returns to the Olympic Podium after 36 years



Italia Team has secured a spot on the podium in the men’s modern pentathlon at the Paris 2024 Olympic Games.

This achievement is thanks to a remarkable Giorgio Malan, who claimed the bronze medal in the stunning gardens of the Château de Versailles. This is Italia Team’s fifth Olympic medal in the individual event, and the first since Carlo Massullo’s silver 36 years ago at the Seoul Games.

The 24-year-old athlete from Turin (photo by Luca Pagliaricci/CONI) finished the fencing ranking round in 18th place (215 points) and posted the third-best overall score in the semi-finals (1511 points). In the final, he delivered a brilliant comeback, starting with a perfect equestrian round (300 points). His rise continued in the fencing bonus round, swimming, and the decisive laser-run, where the 2023 European Games champion in Krakow crossed the finish line in third place with a total of 1536 points. Only Egypt’s Ahmed Elgendy, who set a world record (1555 points), and Japan’s Taishu Sato (1542 points) finished ahead of him. Also noteworthy was the strong performance by fellow Italian Matteo Cicinelli, who finished fifth with 1527 points.



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